Umfrage zu „Rachepornographie“ / Indagine sul “revenge porn”

An der Universität Bozen wird im Rahmen eines Forschungsprojektes das Phänomen der Rachepornographie untersucht. Auch das Institut für Italienisches Recht ist daran beteiligt. * Presso l’Università di Bolzano sta avendo luogo un progetto di ricerca sulla divulgazione di immagini sessualmente esplicite tra adulti. Anche l’Istituto di diritto italiano vi collabora.
Racheporno

Das Phänomen des sogenannten „Revenge Porn” (Rachepornographie, Racheporno) sorgt immer wieder für mediales Aufsehen. Dabei werden intime Bilder oder Videos ohne die Einwilligung der abgebildeten Person im Netz verbreitet. Die Tat steht oft in Verbindung mit Gewalt in Partnerschaften und geschlechtsspezifischer Gewalt, aber auch mit „Sexting”, Voyeurismus, Cybermobbing und sexueller Erpressung. Der Begriff „Racheporno” greift daher an und für sich zu kurz, da damit nur ein Teilaspekt eines breiteren, auf die betroffene Person angelegten Angriffs benannt wird. Trotzdem wird er hier verwendet, da er sich inzwischen als umgangssprachlicher Begriff verfestigt hat. 

Seit 2019 läuft an der Freien Universität Bozen ein interdisziplinäres Forschungsprojekt, in dem das Phänomen des Rachepornos unter Volljährigen in all seiner Komplexität untersucht wird. Neben anderen Partnern ist auch das Institut für Italienisches Recht an der Universität Innsbruck daran beteiligt.

 

Die Online-Erhebung

Um das Auftreten des Phänomens abzubilden, wird im Rahmen des Projekts „Creep” eine Online-Erhebung durchgeführt. Damit soll herausgearbeitet werden, welche Rahmenbedingungen und Situationen on- wie offline unter der volljährigen Bevölkerung das Risiko erhöhen, Opfer dieser Form von Gewalt zu werden.

Mit dem Projekt will das Forschungsteam dazu beitragen, das Rechtsbewusstsein beim Gebrauch von Technologien zu schärfen, sowohl online als auch offline für mehr gegenseitigen Respekt in Beziehungen zu plädieren, die öffentliche Meinung, Fachleute, Erzieher*innen und Familien für geschlechtsspezifische Gewalt zu sensibilisieren und einen Austausch zu diesem Thema anzuregen, ohne dabei die Opfer zu stigmatisieren.

 

Der Fragebogen ist sowohl in deutscher als auch in italienischer Sprache verfügbar.
Die Daten werden in garantiert anonymer Form erhoben:
https://jointreslab.fra1.qualtrics.com/jfe/form/SV_9Z7xVnenMpW75d4?Q_Language=de  


Interessierte finden weitere Informationen (auf Englisch) auf der
Webseite des Projekts oder auf dessen Facebook-Seite:
https://creep.projects.unibz.it/
 
https://m.facebook.com/creep.project.unibz  


 

Indagine sul “revenge porn”

 

Diversi casi di cronaca negli ultimi anni hanno portato alla ribalta il c.d. “revenge porn”. Esso ha luogo attraverso la condivisione di immagini sessualmente esplicite senza il consenso della persona rappresentata e si traduce, dunque, in una grave violazione dell’intimità. Si tratta di un fenomeno spesso collegato alla violenza nelle relazioni di coppia e alla violenza di genere, ma anche a “sexting”, voyeurismo, cyberbullismo, estorsioni a sfondo sessuale. Il termine “revenge porn” viene utilizzato per motivi di comprensibilità, pur trattandosi di per sé di un’espressione fuorviante, presentando essa numerose ingiuste implicazioni stigmatizzanti nei confronti della vittima della diffusione delle immagini.

Dal 2019 ha luogo presso la Libera Università di Bolzano un progetto di ricerca interdisciplinare dedicato alla divulgazione non consensuale tra adulti di immagini sessualmente esplicite. Anche l’Istituto di diritto italiano dell’Università di Innsbruck vi collabora, assieme ad altri partner.

 

L’indagine online

Al fine di monitorare la presenza del fenomeno, nell'ambito del progetto "Creep" sta venendo condotta un’indagine online. L'obiettivo è analizzare quali condizioni e situazioni (online e offline) aumentino il rischio nella popolazione adulta di diventare vittima di tale forma di violenza.

Il progetto di ricerca mira a diffondere una cultura della legalità nell'uso delle tecnologie, promuovere il rispetto dell'altro nelle relazioni online e offline, sensibilizzare l’opinione pubblica, operatori, educatori, famiglie riguardo alla violenza di genere, evitando la stigmatizzazione delle vittime e favorendo un confronto sul tema.

 

Il questionario è disponibile sia in lingua italiana che tedesca.
I dati saranno raccolti in forma assolutamente anonima così da rendere impossibile risalire all’identità di chi risponderà alle domande:
https://jointreslab.fra1.qualtrics.com/jfe/form/SV_9Z7xVnenMpW75d4?Q_Language=it 

 

Ulteriori informazioni si trovano sul sito del progetto o sulla sua pagina Facebook:
https://creep.projects.unibz.it/
https://m.facebook.com/creep.project.unibz


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